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Ciclotimia (disturbo ciclotimico): cause, sintomi e cura

  • Immagine del redattore: sarabaraccani91
    sarabaraccani91
  • 10 feb 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

Qual è il significato di ciclotimia? Che cos’è un disturbo ciclotimico e che cosa comporta? È possibile guarire?


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Opera di Luca Colangelo

Queste sono solo alcune delle domande che potresti esserti fatto se hai ricevuto una diagnosi di “Disturbo Ciclotimico”. In questo articolo cercherò di rispondere ad alcuni dei tuoi interrogativi. Ciclotimia sintomi

La ciclotimia è caratterizzata da improvvisi cambiamenti nell’umore. Le persone che soffrono di un disturbo ciclotimico riportano un repentino alternarsi di periodi in cui si sentono particolarmente attive a periodi in cui si sentono depresse. Dall’adolescenza in poi sentono di non aver vissuto lunghi periodi in cui percepivano un equilibrio tra buon umore, eccitazione e pessimismo, disinteresse.


Se soffri di un disturbo ciclotimico, nei momenti di umore euforico potresti essere molto ottimista, parlare con chiunque, irritarti per il comportamento altrui, lasciarti distrarre spesso, impiegare il tempo in molte più attività del solito, agire impulsivamente e con disinibizione.

Nei periodi depressivi potresti invece provare tristezza ed un forte senso di inadeguatezza, sentire il bisogno di piangere frequentemente e di stare in solitudine; potresti non avere più interesse nel fare le cose e dormire molte più ore del solito. Anche in questa fase potresti sentirti irritabile, facilmente suscettibile e sensibile, rimproverarti molte cose e rimuginare spesso sui tuoi problemi.

Questi rapidi cambiamenti possono spaventarti e preoccupare i tuoi famigliari o crearti problemi sul lavoro.


Il manuale diagnostico e statistico per i disturbi mentali (American Psychiatric Association, 2013) inserisce il disturbo ciclotimico nella sezione del disturbi bipolari e disturbi correlati. La differenza tra disturbo ciclotimico e disturbo bipolare è che le alterazioni dell’umore riportate dalla persona con ciclotimia devono essere presenti per almeno due anni ed i sintomi sono più lievi e meno invalidanti rispetto a quelli di una persona con diagnosi di disturbo bipolare.


Ciclotimia cause


L' origine dei disturbi ciclotimici è da attribuirsi a diversi fattori tra cui la genetica, la biologia e fattori ambientali.

  • Genetica: se in famiglia hai qualcuno che ha sofferto di un disturbo depressivo, bipolare o ciclotimico è più probabile che anche tu possa presentare lo stesso disturbo. Non è stato individuato un gene responsabile del disturbo ma si pensa che siano molteplici geni e fattori ambientali che interagendo danno origine ai suoi sintomi (Van Meter et al., 2012).

  • Biologia: gli sbalzi d'umore sono dovuti ad un’eccessiva o ridotta produzione di alcuni prodotti chimici presenti nel cervello chiamati neurotrasmettitori e ad alterazioni congenite nella forma dei recettori che ricevono queste sostanze. I neurotrasmettitori, se prodotti in eccesso o in piccole quantità, non permettono ai neuroni di comunicare tra loro in modo adeguato e danno origine a numerosi sintomi tra i quali agitazione, autostima elevata, sensazioni di estremo benessere ma anche, umore basso e scarsa concentrazione.

  • Ambiente: le caratteristiche genetiche e biologiche ti rendono più vulnerabile all’insorgere di un disturbo ciclotimico; ciò significa che eventi di vita stressanti possono contribuire a renderlo manifesto ad un certo punto della tua vita. Per questa ragione si dice che le cause scatenanti il disturbo ciclotimico sono di tipo ambientale (Miklowitz, 2008).

La maggior parte delle persone con diagnosi di disturbo ciclotimico riportano l’adolescenza come età di insorgenza dei primi sintomi (American Psychiatric Association, 2013). Avendo un esordio così precoce ed un decorso cronico, potresti confondere alcuni sintomi con tratti della tua persona. Non si può tuttavia parlare di “personalità ciclotimica” poiché, come precedentemente illustrato, il disturbo deriva da alterazioni genetiche e non dal tuo temperamento. Certo è che alcuni tuoi comportamenti possono influenzare però il decorso della malattia.

Il mantenersi nel tempo del disturbo è infatti condizionato dal tuo stile di vita.

Stress, mancanza di sonno, cattiva alimentazione, uso di droghe ed alcol possono peggiorare i sintomi e la qualità della tua vita. Ma si può guarire dalla ciclotimia?


Ciclotimia cura


Come accade per le persone con il diabete, dovrai seguire un trattamento farmacologico apposito e modificare alcune tue abitudini per tenere sotto controllo i sintomi.

La terapia farmacologica per la ciclotimia prevede l’impiego di farmaci stabilizzatori dell’umore che dovrebbero aiutarti a rientrare dallo stato di alterazione emotiva in cui sei, ritardare una successiva manifestazione dei sintomi o ridurne l’impatto sul tuo quotidiano se si ripresentano. Il litio è impiegato spesso per il trattamento dei disturbi bipolari; se la tua terapia lo prevede, dovrai recarti a regolari prelievi ematici per controllarne il dosaggio. Questo serve a garantirti la migliore efficacia e minori effetti collaterali. In aggiunta alla terapia con stabilizzatori, possono essere prescritte altre tipologie di farmaci quali antidepressivi e/o antipsicotici (Stahl, 2014; Fava et al., 2013; Miklowitz, 2008).


Nella ciclotimia è poi fondamentale mantenere abitudini di vita sane ed il più possibile regolari. Il mantenimento di ritmi sonno-veglia costanti si è rivelato essere molto importante per mantenere l’umore stabile. Anche se le cause primarie dei disturbi ciclotimici non sono psicologiche, la psicoterapia potrebbe esserti molto utile per comprendere meglio la diagnosi e distinguere, ad esempio, tra quelle che sono le tue caratteristiche di personalità e quelli che invece sono sintomi della ciclotimia. Riconoscendo ciò che ti mette più a rischio e che contribuisce a mantenere l’instabilità dell’umore potrai imparare a gestirlo anche in autonomia. All’interno di un percorso psicoterapeutico potresti modificare quelle abitudini di vita dannose che fanno sì che i tuoi sintomi peggiorino, sviluppando nuove strategie per fronteggiare lo stress e migliorare le tue relazioni.

La terapia cognitivo comportamentale può aiutarti a riconoscere e modificare alcuni eventi critici e pensieri che ti ostacolano nel quotidiano e nella gestione della malattia. È molto comune che le persone con disturbi bipolari e/o correlati abbandonino la terapia farmacologica non appena si sentono meglio o sono in una fase di euforia. L’improvvisa interruzione del farmaco crea un forte scompenso nella comunicazione neurotrasmettitoriale che consegue in una comparsa di sintomi invalidanti.

Attraverso la psicoeducazione, arriverai ad una maggiore consapevolezza del disturbo. Questa comprensione migliora il decorso dei sintomi maniacali, inoltre, promuovendo nelle persone una maggior aderenza alla terapia farmacologica riduce in gravità e frequenza le possibili ricadute. Un approccio di terapia interpersonale basato sui ritmi sociali può aumentare le fasi di stabilità del tuo umore monitorando e regolando i tuoi cicli sonno-veglia e le attività quotidiane (Fava et al., 2013; Miklowitz, 2008). Questa tipologia di intervento ti aiuterà a gestire i periodi depressivi permettendoti di identificare i segnali che ne precedono l’esordio e di regolare le tue abitudini di conseguenza.

La collaborazione tra professionisti della salute, familiari e paziente è un aspetto imprescindibile della cura insieme ad una corretta assunzione della terapia farmacologica e a stili di vita sani. I tuoi parenti potranno aiutarti a gestire la terapia nei momenti in cui penserai di non averne bisogno, ti aiuteranno a riconoscere questi pensieri come tipici del disturbo ciclotimico e potrebbero motivarti nel percorso. Una maggior conoscenza della ciclotimia da parte delle persone che vivono con te potrebbe aiutarle a gestire vissuti negativi di tensione e disorientamento migliorando il loro modo di relazionarsi a te. Bibliografia American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-5®). American Psychiatric Pub. Fava,G., Grandi, S., & Rafanelli, C. (2013). Terapia psicologica. Centro Scientifico Editore. Miklowitz, D. (2005). Il disturbo bipolare. Una guida per la sopravvivenza. Fioriti.

Stahl, S. (2014). Psicofarmacologia essenziale. Basi neuroscientifiche e applicazioni pratiche. Centro Scientifico Editore.


Van Meter, A. R., Youngstrom, E. A., & Findling, R. L. (2012). Cyclothymic disorder: a critical review. Clinical Psychology Review, 32(4), 229-243.



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